Un Lavello da Cucina in Composito È una Valida Alternativa?
Tutto quello che c’è da sapere sui materiali compositi per il lavello della cucina, come sceglierli e come pulirli
Un lavello in composito è costituito da una miscela atossica e antibatterica di micro particelle e polveri naturali unite a resine acriliche e pigmenti colorati. Esteticamente affascinante e molto resistente (per esempio al caldo e all’usura), è anche semplice da pulire. La bellezza, unita alla facilità di manutenzione e pulizia, sono i motivi per cui viene spesso scelto un lavello in questo tipo di materiale.
A seconda dell’azienda che li propone, questi materiali compositi possono avere nomi diversi e caratteristiche più o meno differenti. Ad esempio possono distinguersi per dettagli estetici corrispondenti a diverse componenti nella miscela, come la brillantezza dei colori.
I nomi commerciali che possiamo trovare sono: Silestone, Fragranite (o le sue varianti Granitek, Granit, Ultragranit, Microgranit o Microultragranit), Silgranit e Cristadur, Ultraquartz e Ultrametal (o Metalquartz) e Vitrotek, per citarne solo alcuni.
Possono rientrare tra i compositi anche i solid surface, come spiega Elena Tomlenova, designer di Archventil: «I solid surface (per esempio il Corian o il Krion) sono una tipologia di compositi realizzata con ingredienti simili: resine, minerali e pigmenti. Esistono, però, anche solid surface realizzati con altri componenti, per esempio i derivati del legno. Quando cambiano le componenti cambiano in automatico le caratteristiche. Le componenti principali di questi ‘speciali’ solid surface sono le miscele di minerali, le resine, il cemento, il legno, o addirittura la carta riciclata (per esempio in caso di Paperstone), l’argilla, o ancora la polvere di pietre o di rocce. Scegliendo un componente piuttosto che un altro, è possibile ottenere maggiore resistenza agli agenti chimici, ai graffi o al calore, o ai raggi UV».
È possibile realizzare anche i top cucina in composito e solid surface; in questo Ideabook ci focalizzeremo solo sui lavelli in questo materiale, poiché secondo noi è un tema su cui vale la pena fare chiarezza.
A seconda dell’azienda che li propone, questi materiali compositi possono avere nomi diversi e caratteristiche più o meno differenti. Ad esempio possono distinguersi per dettagli estetici corrispondenti a diverse componenti nella miscela, come la brillantezza dei colori.
I nomi commerciali che possiamo trovare sono: Silestone, Fragranite (o le sue varianti Granitek, Granit, Ultragranit, Microgranit o Microultragranit), Silgranit e Cristadur, Ultraquartz e Ultrametal (o Metalquartz) e Vitrotek, per citarne solo alcuni.
Possono rientrare tra i compositi anche i solid surface, come spiega Elena Tomlenova, designer di Archventil: «I solid surface (per esempio il Corian o il Krion) sono una tipologia di compositi realizzata con ingredienti simili: resine, minerali e pigmenti. Esistono, però, anche solid surface realizzati con altri componenti, per esempio i derivati del legno. Quando cambiano le componenti cambiano in automatico le caratteristiche. Le componenti principali di questi ‘speciali’ solid surface sono le miscele di minerali, le resine, il cemento, il legno, o addirittura la carta riciclata (per esempio in caso di Paperstone), l’argilla, o ancora la polvere di pietre o di rocce. Scegliendo un componente piuttosto che un altro, è possibile ottenere maggiore resistenza agli agenti chimici, ai graffi o al calore, o ai raggi UV».
È possibile realizzare anche i top cucina in composito e solid surface; in questo Ideabook ci focalizzeremo solo sui lavelli in questo materiale, poiché secondo noi è un tema su cui vale la pena fare chiarezza.
Molti produttori integrano nella miscela anche ioni naturali d’argento che impediscono fino al 99% il proliferare dei batteri sulle superfici, garantendo quindi una resistenza ai batteri ancora più forte e allo stesso tempo colori più brillanti che, comunque, non cambiano con il passare del tempo
Svantaggi di un lavello in composito
Per la pulizia, è bene evitare i prodotti chimici aggressivi perché possono macchiare o danneggiare i lavelli.
Se non vengono puliti dopo l’uso (tra poco vedremo i consigli), il calcare rimane visibile e, intorno al miscelatore soprattutto, possono rimanere degli aloni. In alcuni casi, quando il materiale è troppo poroso, può assorbire con più facilità i liquidi che possono compromettere l’integrità del lavello. Il rischio è che si rompa o si scheggi o si macchi, se a contatto con pentole e tegami.
I materiali compositi sono più cari rispetto ad altri materiali. È possibile acquistare un lavello in materiale composito a vasca singola con 100/150 euro; mentre per un lavello in acciaio a una vasca se ne possono spendere anche 60. Naturalmente sui prezzi incidono tante varianti.
Per la pulizia, è bene evitare i prodotti chimici aggressivi perché possono macchiare o danneggiare i lavelli.
Se non vengono puliti dopo l’uso (tra poco vedremo i consigli), il calcare rimane visibile e, intorno al miscelatore soprattutto, possono rimanere degli aloni. In alcuni casi, quando il materiale è troppo poroso, può assorbire con più facilità i liquidi che possono compromettere l’integrità del lavello. Il rischio è che si rompa o si scheggi o si macchi, se a contatto con pentole e tegami.
I materiali compositi sono più cari rispetto ad altri materiali. È possibile acquistare un lavello in materiale composito a vasca singola con 100/150 euro; mentre per un lavello in acciaio a una vasca se ne possono spendere anche 60. Naturalmente sui prezzi incidono tante varianti.
Come si pulisce un lavello in composito
La pulizia è semplice, ma richiede alcune accortezze.
È consigliato decalcificare questi lavelli con acqua e aceto ma, se scuri, meglio trattarli con olio di vaselina, che ha proprietà emollienti e protettive. In generale, per la pulizia quotidiana, è bene non utilizzare detergenti aggressivi: molti produttori propongono dei prodotti ad hoc ed è possibile utilizzare anche un detergente per piatti neutro. Eventualmente è possibile accompagnarlo con aceto bianco, in caso di calcare.
Un’accortezza: quando viene scolata la pasta, è bene sciacquare subito il lavello per evitare che l’amido della pasta lasci delle macchie che poi, con il passare del tempo, diventa più faticoso eliminare.
Da evitare la candeggina. Eventualmente, è possibile ricorrere alla candeggina delicata allungata con acqua per eventuali macchie aggressive.
Un trucco: con un batuffolo di cotone leggermente bagnato di olio d’oliva è possibile eliminare gli aloni che si formano sul fondo del lavello.
La pulizia è semplice, ma richiede alcune accortezze.
È consigliato decalcificare questi lavelli con acqua e aceto ma, se scuri, meglio trattarli con olio di vaselina, che ha proprietà emollienti e protettive. In generale, per la pulizia quotidiana, è bene non utilizzare detergenti aggressivi: molti produttori propongono dei prodotti ad hoc ed è possibile utilizzare anche un detergente per piatti neutro. Eventualmente è possibile accompagnarlo con aceto bianco, in caso di calcare.
Un’accortezza: quando viene scolata la pasta, è bene sciacquare subito il lavello per evitare che l’amido della pasta lasci delle macchie che poi, con il passare del tempo, diventa più faticoso eliminare.
Da evitare la candeggina. Eventualmente, è possibile ricorrere alla candeggina delicata allungata con acqua per eventuali macchie aggressive.
Un trucco: con un batuffolo di cotone leggermente bagnato di olio d’oliva è possibile eliminare gli aloni che si formano sul fondo del lavello.
Alcuni dei materiali compositi più comuni
Silestone
Questo materiale, brevettato da Cosentino, è formato per il 94% da quarzo naturale. È igienico, difficilmente si graffia, ha protezione antibatterica attiva incorporata ed è molto resistente al calore.
È poco poroso, non assorbe quindi il liquido. La manutenzione è semplice, è sufficiente utilizzare un panno morbido con acqua calda e sapone per eliminare macchie comuni, comprese quelle di olio, vino e caffè.
Silestone
Questo materiale, brevettato da Cosentino, è formato per il 94% da quarzo naturale. È igienico, difficilmente si graffia, ha protezione antibatterica attiva incorporata ed è molto resistente al calore.
È poco poroso, non assorbe quindi il liquido. La manutenzione è semplice, è sufficiente utilizzare un panno morbido con acqua calda e sapone per eliminare macchie comuni, comprese quelle di olio, vino e caffè.
Fragranite (o Granitek, Granit, Ultragranit, Microgranit o Microultragranit)
Il Fragranite deve il suo nome alla crasi tra granito e il nome di una nota azienda di cucine (Franke). Oggi anche altri brand hanno proposto versioni con nomi diversi, ma caratteristiche molto simili.
Questo materiale è formato all’80% di micro particelle e polvere di granito naturale; ha un’alta resistenza meccanica e all’usura, per cui non si scheggia e non si graffia; è resistente al calore (fino a 280 °C) e presenta una superficie liscia resistente alle macchie.
Le varianti (Ultragranit, Microgranit o Microultragranit) hanno una concentrazione diversa di microparticelle di quarzi e graniti che rende quindi diversa al tatto la superficie. Il Microultragranit, per esempio, ha una quantità di polvere di granito superiore all’80%, si parla di “effetto seta” o “effetto velluto”.
Il Fragranite deve il suo nome alla crasi tra granito e il nome di una nota azienda di cucine (Franke). Oggi anche altri brand hanno proposto versioni con nomi diversi, ma caratteristiche molto simili.
Questo materiale è formato all’80% di micro particelle e polvere di granito naturale; ha un’alta resistenza meccanica e all’usura, per cui non si scheggia e non si graffia; è resistente al calore (fino a 280 °C) e presenta una superficie liscia resistente alle macchie.
Le varianti (Ultragranit, Microgranit o Microultragranit) hanno una concentrazione diversa di microparticelle di quarzi e graniti che rende quindi diversa al tatto la superficie. Il Microultragranit, per esempio, ha una quantità di polvere di granito superiore all’80%, si parla di “effetto seta” o “effetto velluto”.
Silgranit
Silgranit e Cristadur
Anche il Silgranit, di Blanco, e il Cristadur, di Schock, sono costituiti all’80% da granito naturale. Sono molto resistenti agli urti e al calore. Sono antibatterici, hanno una superficie che impedisce a sporco e acqua di aderire.
Sono semplici da pulire: le macchie di sporco vengono rimosse con uno strofinaccio e dell’acqua. In caso di sporco ostinato, è possibile ricorrere a detergenti delicati o a soluzioni ad hoc proposte dai rivenditori.
Anche il Silgranit, di Blanco, e il Cristadur, di Schock, sono costituiti all’80% da granito naturale. Sono molto resistenti agli urti e al calore. Sono antibatterici, hanno una superficie che impedisce a sporco e acqua di aderire.
Sono semplici da pulire: le macchie di sporco vengono rimosse con uno strofinaccio e dell’acqua. In caso di sporco ostinato, è possibile ricorrere a detergenti delicati o a soluzioni ad hoc proposte dai rivenditori.
Ultraquartz e Ultrametal
Meritano una citazione l’Ultraquartz e l’Ultrametal, specifici di Plados.
L’Ultraquartz è un misto di quarzo atomizzato e metilmetacrilato. Il lavello ha così una maggiore resistenza alle pentole calde, corpi taglienti ed appuntiti e sostanze aggressive. È disponibile anche nella versione “effetto cristallo”: una miscela ricca di quarzo atomizzato rende il lavello traslucido, conferendo così la sensazione del cristallo.
L’Ultramettal (Metalquartz per altri produttori) è formato invece da particelle metallescenti, unite a a cristalli di quarzo e granito. Il risultato è una superficie dall’effetto metallizzato.
Meritano una citazione l’Ultraquartz e l’Ultrametal, specifici di Plados.
L’Ultraquartz è un misto di quarzo atomizzato e metilmetacrilato. Il lavello ha così una maggiore resistenza alle pentole calde, corpi taglienti ed appuntiti e sostanze aggressive. È disponibile anche nella versione “effetto cristallo”: una miscela ricca di quarzo atomizzato rende il lavello traslucido, conferendo così la sensazione del cristallo.
L’Ultramettal (Metalquartz per altri produttori) è formato invece da particelle metallescenti, unite a a cristalli di quarzo e granito. Il risultato è una superficie dall’effetto metallizzato.
Vitrotek
Fra le varianti, anche Vitrotek di Elleci. Questo materiale si differenza perché presenta anche microparticelle di vetro in superficie. Il risultato è un lavello meno poroso che si pulisce ancora più facilmente.
Tocca te! Cosa ne pensi di questi materiali? Li hai scelti per il tuo lavello? Sei soddisfatto/a? Raccontacelo nei commenti qui sotto! Per domande specifiche sull’argomento, ti invitiamo invece a scrivere nella sezione Consigli.
Altro
Lavello Sottotop, 8 Buoni Motivi per Sceglierlo
Fra le varianti, anche Vitrotek di Elleci. Questo materiale si differenza perché presenta anche microparticelle di vetro in superficie. Il risultato è un lavello meno poroso che si pulisce ancora più facilmente.
Tocca te! Cosa ne pensi di questi materiali? Li hai scelti per il tuo lavello? Sei soddisfatto/a? Raccontacelo nei commenti qui sotto! Per domande specifiche sull’argomento, ti invitiamo invece a scrivere nella sezione Consigli.
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Lavello Sottotop, 8 Buoni Motivi per Sceglierlo
La miscela di questi materiali compositi rende i lavelli antimacchia, resistenti alle alte temperature, ma anche agli urti e ai graffi.
Hanno un aspetto simile alla pietra naturale, ma hanno superfici più lisce e compatte che non assorbono eventuali macchie. Possono infatti rimanere a contatto, anche prolungato, con gli alimenti. Sono inoltre termoisolanti.
Dal punto di vista estetico hanno una resa elevata grazie a un aspetto caldo e naturale e alla piacevolezza al tatto. Inoltre non scoloriscono con il passare del tempo; il colore – che è nell’impasto e non solo sulla superficie – resta intatto anche se il lavello è esposto alla luce diretta del sole.
Essendo materiali facilmente malleabili, consentono di ottenere lavelli compositi dalla forma che si desidera: quadrati, tondi, angolari, con o senza sgocciolatoio, con doppia o singola vasca.