I Progettisti che Hanno Lavorato col Superbonus Raccontano
Pregi e difetti del Superbonus secondo i Pro di Houzz
Mentre Parlamento e Governo italiano discutono animatamente su conferme e modifiche al Superbonus, per professionisti ed imprese, dopo oltre un anno dall’avvio di questo incentivo, è tempo di valutazioni concrete.
Abbiamo, quindi, chiesto ai Pro di Houzz, che hanno all’attivo almeno un progetto realizzato con il Superbonus, di fare il punto su questo incentivo, evidenziandone pregi e difetti e fornendo indicazioni pratiche ai colleghi che si accingono ad iniziare un cantiere con il Superbonus, in un quadro normativo in continua evoluzione.
I consigli professionali di:
Diego Bortolato, architetto e partner di Errebi.Studio, provincia di Alessandria
Matteo Dall’Asta, architetto, Parma
Tommaso Mascitti, ingegnere e principal Re+ ingegneria ed architettura, Pescara
Abbiamo, quindi, chiesto ai Pro di Houzz, che hanno all’attivo almeno un progetto realizzato con il Superbonus, di fare il punto su questo incentivo, evidenziandone pregi e difetti e fornendo indicazioni pratiche ai colleghi che si accingono ad iniziare un cantiere con il Superbonus, in un quadro normativo in continua evoluzione.
I consigli professionali di:
Diego Bortolato, architetto e partner di Errebi.Studio, provincia di Alessandria
Matteo Dall’Asta, architetto, Parma
Tommaso Mascitti, ingegnere e principal Re+ ingegneria ed architettura, Pescara
Matteo Dell’Asta ci spiega nel dettaglio che «Con il salto di due classi energetiche, l’impronta energetica degli edifici si è ridotta nell’immediato ma il legislatore non ha scelto di imporre l’obbligo di usare materiali per la coibentazione riutilizzabili a fine vita, quindi la gestione di questi rifiuti speciali potrebbe avere ricadute non positive sull’ambiente».
Superbonus Casa al 110 % Aggiornato
Superbonus Casa al 110 % Aggiornato
Il Superbonus è efficace per risollevare la professione dei progettisti?
Su questo argomento i Pro intervistati, pur riconoscendo l’aumento di occasioni lavorative, sono meno ottimisti sulle ricadute positive per la professione.
Sintetizza così Tommaso Mascitti: «Il Superbonus poteva essere efficace per risollevare la professione ma si è rivelato, fino ad oggi, un boomerang».
Entriamo nel dettaglio. Le criticità sollevate dai Pro intervistati riguardano essenzialmente due aspetti della professione tecnica: la grande mole di richieste di consulenze da parte dei potenziali committenti e l’irrigidimento burocratico e normativo in fase di progettazione.
Su questo argomento i Pro intervistati, pur riconoscendo l’aumento di occasioni lavorative, sono meno ottimisti sulle ricadute positive per la professione.
Sintetizza così Tommaso Mascitti: «Il Superbonus poteva essere efficace per risollevare la professione ma si è rivelato, fino ad oggi, un boomerang».
Entriamo nel dettaglio. Le criticità sollevate dai Pro intervistati riguardano essenzialmente due aspetti della professione tecnica: la grande mole di richieste di consulenze da parte dei potenziali committenti e l’irrigidimento burocratico e normativo in fase di progettazione.
Diego Bortolato spiega come «Per i piccoli studi abituati al contatto diretto e fiduciario con i propri clienti, il Superbonus ha comportato un enorme impiego di energie e di tempo per la fase iniziale di consulenza informativa gratuita che si è resa necessaria a fronte di una normativa, e relativa comunicazione, inizialmente poco chiara».
Matteo Dall’Asta si focalizza, invece, sulla questione normativa, raccontando come «Il Mise abbia normato molti dettagli tecnici con la conseguenza pratica di limitare al massimo le scelte progettuali anche quando si sarebbe tecnicamente potuto ottenere il salto delle 2 classi energetiche con minore investimento economico. Meglio sarebbe stato, quindi, dare più spazio alla progettualità del professionista con una normativa di tipo prestazionale».
Matteo Dall’Asta si focalizza, invece, sulla questione normativa, raccontando come «Il Mise abbia normato molti dettagli tecnici con la conseguenza pratica di limitare al massimo le scelte progettuali anche quando si sarebbe tecnicamente potuto ottenere il salto delle 2 classi energetiche con minore investimento economico. Meglio sarebbe stato, quindi, dare più spazio alla progettualità del professionista con una normativa di tipo prestazionale».
Quali insidie incontra il professionista con il Superbonus?
Il principale ostacolo affrontato dai professionisti in fase di progettazione di interventi soggetti a Superbonus, racconta Tommaso Mascitti, è «La normativa eccessivamente farraginosa che ha portato a continui mutamenti per aggiustamenti che hanno creato una grande confusione ad una situazione di incertezza. Questa situazione ha spinto i tecnici meno temerari ad andare avanti, anche dopo il Decreto Semplificazioni, solo con le pratiche estremamente lineari, che rappresentano la netta minoranza dei casi».
Trova un professionista nella tua zona
Il principale ostacolo affrontato dai professionisti in fase di progettazione di interventi soggetti a Superbonus, racconta Tommaso Mascitti, è «La normativa eccessivamente farraginosa che ha portato a continui mutamenti per aggiustamenti che hanno creato una grande confusione ad una situazione di incertezza. Questa situazione ha spinto i tecnici meno temerari ad andare avanti, anche dopo il Decreto Semplificazioni, solo con le pratiche estremamente lineari, che rappresentano la netta minoranza dei casi».
Trova un professionista nella tua zona
Anche in fase di cantierizzazione di interventi con il Superbonus, i professionisti si sono confrontati con problematiche acuite rispetto a cantieri edilizi ordinari.
A questo proposito, Matteo Dall’Asta dice: «Il Superbonus ha avuto l’effetto di condensare una mole di lavoro prima svolta in circa 10 anni in soli 2 anni (l’orizzonte temporale dell’attuale Superbonus), perciò il Direttore Lavori ha dovuto aumentare la vigilanza sul cantiere al fine di conciliare tutti i tempi ristretti con la regola dell’arte. Per esempio, il cappotto necessita di cicli di posa ed asciugatura tra una fase e l’altra e, sempre in tema di cappotto, i pannelli devono essere fissati senza omettere i tasselli richiesti dal progetto, affinché rimangano stabili».
A questo proposito, Matteo Dall’Asta dice: «Il Superbonus ha avuto l’effetto di condensare una mole di lavoro prima svolta in circa 10 anni in soli 2 anni (l’orizzonte temporale dell’attuale Superbonus), perciò il Direttore Lavori ha dovuto aumentare la vigilanza sul cantiere al fine di conciliare tutti i tempi ristretti con la regola dell’arte. Per esempio, il cappotto necessita di cicli di posa ed asciugatura tra una fase e l’altra e, sempre in tema di cappotto, i pannelli devono essere fissati senza omettere i tasselli richiesti dal progetto, affinché rimangano stabili».
Le tempistiche del Superbonus, aggiunge Diego Bortolato, «Hanno avuto come conseguenza anche la difficoltà nel reperire imprese, in numero insufficiente rispetto alla richiesta, e maestranze già formate per le lavorazioni specifiche che sono necessarie per gli interventi trainanti e trainati. In aggiunta, vi è una notevole difficoltà con il reperimento dei materiali e degli approvvigionamenti necessari ai cantieri».
Cosa dovrebbe contenere la nuova Legge di Bilancio per il Superbonus?
Tommaso Mascitti si auspica «Che la misura incentivante, se non strutturale con una riduzione della percentuale, diventi qualcosa di più duraturo in maniera da poter garantire una programmazione ed una stabilizzazione del mercato».
Matteo Dall’Asta si aspetta «Una proroga per tutto il 2023 anche per le unifamiliari che non abbiano presentato la pratica entro il 30/9/2021 ed una normativa prestazionale e meno burocratizzata».
Diego Bortolato augura «Una proroga a tutto il 2024 con opzione per il 2025, specialmente per le monofamiliari perché, rispetto ai condomini, vi sono molte più difficoltà legate alle specificità della piccola scala, di cui si occupano solo gli studi più piccoli e quindi con tempistiche più lunghe rispetto alle grandi società».
Tommaso Mascitti si auspica «Che la misura incentivante, se non strutturale con una riduzione della percentuale, diventi qualcosa di più duraturo in maniera da poter garantire una programmazione ed una stabilizzazione del mercato».
Matteo Dall’Asta si aspetta «Una proroga per tutto il 2023 anche per le unifamiliari che non abbiano presentato la pratica entro il 30/9/2021 ed una normativa prestazionale e meno burocratizzata».
Diego Bortolato augura «Una proroga a tutto il 2024 con opzione per il 2025, specialmente per le monofamiliari perché, rispetto ai condomini, vi sono molte più difficoltà legate alle specificità della piccola scala, di cui si occupano solo gli studi più piccoli e quindi con tempistiche più lunghe rispetto alle grandi società».
Alla luce dell’esperienza maturata con il Superbonus, in sintesi, i Pro sottolineano l’importanza di un orizzonte temporale più ampio, anche per le cosiddette monofamiliari, ed un miglioramento della normativa tecnica per renderla più chiara nell’interpretazione e più agevole nell’applicazione.
Tocca a te! Dalla tua esperienza professionale, quali sono gli aspetti da migliorare in tema di Superbonus?
Tocca a te! Dalla tua esperienza professionale, quali sono gli aspetti da migliorare in tema di Superbonus?
Secondo i Pro, a conti fatti le misure di efficientamento energetico agevolate con il Superbonus sono sicuramente azioni efficaci per contrastare il cambiamento climatico sul breve periodo.
Diego Bortolato parla, infatti, «di fortissima ricaduta positiva per la riduzione dei consumi energetici», anche se qualche incertezza resta sugli impatti sul lungo periodo per quanto riguarda lo specifico intervento di realizzazione dei cappotti degli edifici.