Cristina Colombini

Nata nel ‘73, laureata al Politecnico di Milano nel ’97, ma prima ancora ho frequentato il Liceo Artistico U, Boccioni di Milano, scelto apposta, oltre che per la mia grande passione per il disegno, per poter accedere alla Facoltà di Architettura un anno prima degli altri (il Liceo Artistico all’epoca durava 4 anni). La mia voglia di cominciare a fare questo lavoro era incontenibile. Terminati gli studi a 24 anni, dopo un breve periodo lavorativo a Milano, mi sono trasferita in Liguria perché qui ho trovato l’amore che mi ha consentito di formare una splendida famiglia e qui, nel regno dei Geometri, ho testardamente portato avanti il mio modo di fare Architettura. Da sempre ho cercato di sviluppare una relazione empatica ed emozionale con il cliente, cercando di comprendere il suo desiderio abitativo e trasformarlo in realtà. La mia assistenza è continua, durante ogni fase di lavoro, dalla scelta dell’immobile o dell’area da edificare, alla progettazione, al cantiere fino alla scelta degli arredi. Il mio modo di fare Architettura prevede una progettazione che capisca i desideri e il modo di essere del cliente e li trasformi in un lavoro studiato nei minimi particolari. Il progetto nasce e cresce passo dopo passo, revisione dopo revisione ma soprattutto in completa collaborazione con il cliente e con tutte le figure professionali coinvolte (Ingegneri, Geometri, Periti, Geologi,Imprese Edili, fornitori, ecc…). L’architettonico si confronta con lo strutturale e l’impiantistico prima della fase di cantiere, così da analizzare tutti gli aspetti e le problematiche ed ottenere i permessi comunali senza intoppi, garantendo tempi certi e snelli. Verifico il progetto più volte con i funzionari comunali per trovare la formula giusta della presentazione delle pratiche, riducendo rischi di diniego delle pratiche stesse. Così si limitano varianti e pratiche aggiuntive che farebbero solo aumentare i costi. Prezzi chiari fin da subito, distinti per fasi di lavoro e nessuna sorpresa finale. Ritengo da sempre che affidarsi ad un tecnico solo per le sue “conoscenze” sia un modo sbagliato e pericoloso di affrontare la progettazione che alla lunga può rivelarsi un'arma a doppio taglio. Se si lavora bene e nel rispetto delle normative questo approccio non serve. Bisogna affidarsi ad un tecnico competente, serio, affidabile, creativo e disponibile, non solo conosciuto. Questo modo di lavorare mi ha sempre ricompensato. I miei clienti mi cercano per il classico "passaparola".