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Tutte le Soluzioni Connesse per una Casa Più Sicura
Una panoramica su oggetti connessi e impianti domotici studiati per aumentare la sicurezza in casa
Antonia Solari
11 de enero de 2019
Le soluzioni connesse per la sicurezza della casa sono le più richieste dagli utenti e lo conferma anche l’ultimo rapporto sviluppato dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano. Di successo, i sensori per porte e finestre in grado di rilevare tentativi di infrazione, videocamere, serrature connesse e videocitofoni di ultima generazione, oltre ai dispositivi per monitorare la presenza di fumi o le app per coordinare da remoto – e quindi controllare – gli elettrodomestici.
In alcuni casi si tratta di sistemi semplici da installare anche per i meno ‘smanettoni’, in altri invece, quando le tappe per attivare il sistema sono più numerose e complesse, è necessario rivolgersi a un esperto.
“Ho richiesto fin da subito l’aiuto di un professionista per l’installazione” è quanto dichiarato dal 74% dei rispondenti alla survey e che posseggono oggetti connessi alla rete o tra di loro. I consumatori italiani considerano quindi ancora chiave la presenza di un servizio di installazione (ad esempio da parte di un elettricista o un idraulico) per poter procedere all’acquisto di soluzioni per la Smart Home, conferma il rapporto dell’Osservatorio IoT.
E qui si apre un capitolo abbastanza complesso: se mi devo avvalere di un tecnico, quale soluzione scegliere? Che differenza c’è fra l’Internet of Things e Domotica?
C’è, per chiudere, anche un altro tema legato alla sicurezza di una casa connessa, più astratto rispetto ai veri e propri dispositivi, e si tratta della sicurezza sui dati sensibili, sulla percezione del rischio relativa alle informazioni personale immesse per connettere ogni soluzione IoT e potenzialmente accessibili ai malintenzionati.
“Ho richiesto fin da subito l’aiuto di un professionista per l’installazione” è quanto dichiarato dal 74% dei rispondenti alla survey e che posseggono oggetti connessi alla rete o tra di loro. I consumatori italiani considerano quindi ancora chiave la presenza di un servizio di installazione (ad esempio da parte di un elettricista o un idraulico) per poter procedere all’acquisto di soluzioni per la Smart Home, conferma il rapporto dell’Osservatorio IoT.
E qui si apre un capitolo abbastanza complesso: se mi devo avvalere di un tecnico, quale soluzione scegliere? Che differenza c’è fra l’Internet of Things e Domotica?
C’è, per chiudere, anche un altro tema legato alla sicurezza di una casa connessa, più astratto rispetto ai veri e propri dispositivi, e si tratta della sicurezza sui dati sensibili, sulla percezione del rischio relativa alle informazioni personale immesse per connettere ogni soluzione IoT e potenzialmente accessibili ai malintenzionati.
Serrature connesse
Cominciamo dalla soglia di casa: se la porta si trasforma in un elemento attivo, sarà possibile tenere lontani i malintenzionati ancora prima che entrino, anticipando altri problemi, magari più complessi.
Ed è possibile: le porte, blindate o meno, possono ospitare delle serrature di ultima generazione, in grado di comunicare con il proprietario di casa inviando allarmi in tempo reale in caso di accesso non autorizzato.
Il sistema intelligente si basa sulla presenza di serrature elettroniche, con sensori integrati che, via app, dialogano con l’utente.
Queste soluzioni, inoltre, sono studiate anche per difendersi da attacchi di hacker, come approfondiremo più avanti, e per funzionare anche in caso di interruzione della fornitura di energia elettrica, nella maggior parte dei casi attraverso la presenza di batterie “di sicurezza”.
Cominciamo dalla soglia di casa: se la porta si trasforma in un elemento attivo, sarà possibile tenere lontani i malintenzionati ancora prima che entrino, anticipando altri problemi, magari più complessi.
Ed è possibile: le porte, blindate o meno, possono ospitare delle serrature di ultima generazione, in grado di comunicare con il proprietario di casa inviando allarmi in tempo reale in caso di accesso non autorizzato.
Il sistema intelligente si basa sulla presenza di serrature elettroniche, con sensori integrati che, via app, dialogano con l’utente.
Queste soluzioni, inoltre, sono studiate anche per difendersi da attacchi di hacker, come approfondiremo più avanti, e per funzionare anche in caso di interruzione della fornitura di energia elettrica, nella maggior parte dei casi attraverso la presenza di batterie “di sicurezza”.
Videocitofoni
L’evoluzione IoT dei videocitofoni riguarda la possibilità di poter controllare le immagini da remoto, via smartphone o via Smart Tv, in modo da poter controllare anche quando non c’è nessuno in casa chi suona il campanello.
L’evoluzione IoT dei videocitofoni riguarda la possibilità di poter controllare le immagini da remoto, via smartphone o via Smart Tv, in modo da poter controllare anche quando non c’è nessuno in casa chi suona il campanello.
Videocamere
E per controllare cosa succede – fuori o dentro casa – anche senza che qualcuno suoni il citofono? Vengono in aiuto le videocamere, anche in questo caso controllabili a distanza e sugli strumenti più diffusi: i telefoni mobili.
Si tratta di una delle soluzioni IoT di maggior successo e, anche per questo, ce ne sono di varie fasce e tipologie, spaziando fra installazioni super semplici (basta una presa di corrente) ad altre più complesse, perché magari mettono in connessione più telecamere, fra interni ed esterni, che si possono controllare sia attraverso device mobili che – via server – attraverso gli schermi dei computer.
E per controllare cosa succede – fuori o dentro casa – anche senza che qualcuno suoni il citofono? Vengono in aiuto le videocamere, anche in questo caso controllabili a distanza e sugli strumenti più diffusi: i telefoni mobili.
Si tratta di una delle soluzioni IoT di maggior successo e, anche per questo, ce ne sono di varie fasce e tipologie, spaziando fra installazioni super semplici (basta una presa di corrente) ad altre più complesse, perché magari mettono in connessione più telecamere, fra interni ed esterni, che si possono controllare sia attraverso device mobili che – via server – attraverso gli schermi dei computer.
Sensori di movimento
Sempre parte delle soluzioni IoT per la sicurezza in casa, i sensori di movimento segnalano all’utente quando rilevano movimenti in una stanza. La tappa successiva dipende dal grado di complessità del sistema: può avvisare semplicemente l’utente, può inviare un allarme alle autorità competenti, può far scattare l’antifurto; anche in questo caso le varianti, e quindi anche i metodi di installazione, sono molteplici.
Nel caso in cui ci siano animali domestici in casa, sono disponibili sensori studiati con particolari algoritmi in grado di capire se il movimento è causato da un animale o da una persona (funziona usando parametri di peso e altezza).
Sempre parte delle soluzioni IoT per la sicurezza in casa, i sensori di movimento segnalano all’utente quando rilevano movimenti in una stanza. La tappa successiva dipende dal grado di complessità del sistema: può avvisare semplicemente l’utente, può inviare un allarme alle autorità competenti, può far scattare l’antifurto; anche in questo caso le varianti, e quindi anche i metodi di installazione, sono molteplici.
Nel caso in cui ci siano animali domestici in casa, sono disponibili sensori studiati con particolari algoritmi in grado di capire se il movimento è causato da un animale o da una persona (funziona usando parametri di peso e altezza).
Impianti anti-intrusione
Indipendente o legato ai sistemi appena presentati, uno solo o tutti insieme e coordinati, un impianto anti-intrusione ha il compito di effettuare chiamate in caso di allarme. Si tratta di uno degli esempi in cui il confine fra IoT e domotica diventa più sottile, perché si tratta spesso di una soluzione con diversi gradi di complessità, pur essendo composta – soprattutto per quanto riguarda il linguaggio con sui si “parlano” ed entrano in connessione gli elementi – da soluzioni fra loro indipendenti e “aperte” al dialogo con altri sistemi e non di un impianto chiuso e che comunica con un unico protocollo, come succede con la domotica.
Indipendente o legato ai sistemi appena presentati, uno solo o tutti insieme e coordinati, un impianto anti-intrusione ha il compito di effettuare chiamate in caso di allarme. Si tratta di uno degli esempi in cui il confine fra IoT e domotica diventa più sottile, perché si tratta spesso di una soluzione con diversi gradi di complessità, pur essendo composta – soprattutto per quanto riguarda il linguaggio con sui si “parlano” ed entrano in connessione gli elementi – da soluzioni fra loro indipendenti e “aperte” al dialogo con altri sistemi e non di un impianto chiuso e che comunica con un unico protocollo, come succede con la domotica.
Monitoraggio malfunzionamenti
Sempre a proposito di sicurezza dentro casa, il mondo IoT propone una serie di sensori in grado di monitorare fumi, allagamenti, incendi, cortocircuiti e, di conseguenza, reagire mandando un’allarme in tempo reale all’utente o collegandosi ai vari servizi di assistenza tecnica attivi a fronte dei guasti.
Meno legati alla sicurezza ma più alla salubrità e al comfort residenziale, i dispositivi che analizzano la qualità dell’aria e si attivano quando le soglie stabilite vengono superate.
Sempre a proposito di sicurezza dentro casa, il mondo IoT propone una serie di sensori in grado di monitorare fumi, allagamenti, incendi, cortocircuiti e, di conseguenza, reagire mandando un’allarme in tempo reale all’utente o collegandosi ai vari servizi di assistenza tecnica attivi a fronte dei guasti.
Meno legati alla sicurezza ma più alla salubrità e al comfort residenziale, i dispositivi che analizzano la qualità dell’aria e si attivano quando le soglie stabilite vengono superate.
Elettrodomestici gestibili da remoto
Declinando il concetto di sicurezza, si arriva anche a quella che riguarda il funzionamento degli elettrodomestici e che si basa sulla possibilità di avviarli, spegnergli o controllarli da remoto.
Se in parte si tratta di un incremento nel comfort legato alla gestione della casa, da un altro punto di vista la possibilità i gestire via app gli elettrodomestici significa anche monitorarne eventuali malfunzionamenti e poterli bloccare e risolvere prima che i disagi aumentino.
Ad esempio, se arriva un’allarme dalla lavatrice, sarà possibile interromperne il ciclo o ricorrere ad azioni di emergenza come la chiusura della fornitura dell’acqua prima che si allaghi la casa. Nel caso dell’accensione da remoto del forno, la comodità riguarda il trovare la pietanza pronta una volta rientrati in casa; la sicurezza, anche in questo caso, è relativa alla presenza di sensori di allarme per qualsiasi cosa andasse storta.
In questi casi il dispositivo IoT è già compreso nell’elettrodomestico stesso, quindi la questione-installazione si risolve a monte.
Declinando il concetto di sicurezza, si arriva anche a quella che riguarda il funzionamento degli elettrodomestici e che si basa sulla possibilità di avviarli, spegnergli o controllarli da remoto.
Se in parte si tratta di un incremento nel comfort legato alla gestione della casa, da un altro punto di vista la possibilità i gestire via app gli elettrodomestici significa anche monitorarne eventuali malfunzionamenti e poterli bloccare e risolvere prima che i disagi aumentino.
Ad esempio, se arriva un’allarme dalla lavatrice, sarà possibile interromperne il ciclo o ricorrere ad azioni di emergenza come la chiusura della fornitura dell’acqua prima che si allaghi la casa. Nel caso dell’accensione da remoto del forno, la comodità riguarda il trovare la pietanza pronta una volta rientrati in casa; la sicurezza, anche in questo caso, è relativa alla presenza di sensori di allarme per qualsiasi cosa andasse storta.
In questi casi il dispositivo IoT è già compreso nell’elettrodomestico stesso, quindi la questione-installazione si risolve a monte.
Cyber Security
Come anticipato in precedenza, fa parte del tema, anche se in modo più astratto, la cyber security, la sicurezza, cioè, legata alle tematiche di Privacy e sui dati personali.
Secondo l’Osservatorio del Politecnico, infatti, “Se fino a tre anni fa solo il 27% dei consumatori era restio a condividere i propri dati personali (soprattutto a causa del rischio che le finalità di utilizzo fossero differenti da quelle dichiarate), negli ultimi anni tale percentuale è aumentata in modo considerevole, raggiungendo il 44% due anni fa e il 51% a fine 2017. Tra i fattori alla base di questa crescita si riflette – oltre alle preoccupazioni legate alla Privacy – anche una scarsa fiducia in termini di Cyber Security: il 72% dei rispondenti dichiara infatti di essere preoccupato per i rischi di accesso / controllo degli oggetti connessi da parte di malintenzionati.
Per quanto riguarda la Cyber Security, non si tratta di un tema legato solo ai dati raccolti, che potrebbero essere intercettati o manomessi da terze parti, ma anche della sicurezza “fisica”, ovvero alla possibilità che malintenzionati possano riuscire a impartire comandi agli oggetti da remoto (ad esempio l’apertura della porta di casa o la disattivazione del sistema di allarme)”.
Come anticipato in precedenza, fa parte del tema, anche se in modo più astratto, la cyber security, la sicurezza, cioè, legata alle tematiche di Privacy e sui dati personali.
Secondo l’Osservatorio del Politecnico, infatti, “Se fino a tre anni fa solo il 27% dei consumatori era restio a condividere i propri dati personali (soprattutto a causa del rischio che le finalità di utilizzo fossero differenti da quelle dichiarate), negli ultimi anni tale percentuale è aumentata in modo considerevole, raggiungendo il 44% due anni fa e il 51% a fine 2017. Tra i fattori alla base di questa crescita si riflette – oltre alle preoccupazioni legate alla Privacy – anche una scarsa fiducia in termini di Cyber Security: il 72% dei rispondenti dichiara infatti di essere preoccupato per i rischi di accesso / controllo degli oggetti connessi da parte di malintenzionati.
Per quanto riguarda la Cyber Security, non si tratta di un tema legato solo ai dati raccolti, che potrebbero essere intercettati o manomessi da terze parti, ma anche della sicurezza “fisica”, ovvero alla possibilità che malintenzionati possano riuscire a impartire comandi agli oggetti da remoto (ad esempio l’apertura della porta di casa o la disattivazione del sistema di allarme)”.
Per ovviare alle questioni legate alla Cyber Security, le aziende coinvolte stanno anticipando in fase progettuale la gestione dei principali problemi, riducendo la quantità di dati da immettere, inserendo tecnologie e algoritmi sempre più evoluti. Obiettivo, essere sempre un passo avanti rispetto agli hacker, con il proposito (forse ideale) di sconfiggere tutti gli attacchi, sia tangibili che digitali.
Hai una casa connessa? Raccontaci nei Commenti la tua esperienza.
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